Leap Update: Impetus-PEF e David Hunter per il cambiamento sociale

Alcuni anni fa, David Hunter intervenne in un seminario a Boston insieme a Daniela Barone Soares, allora CEO della fondazione inglese Impetus Trust che mirava al miglioramento delle vite di giovani svantaggiati. La Soares venne trascinata dall’approccio unico di Hunter che mescola rigore e passione e lo invitò a Londra per aiutarla a scuotere il suo team.

Il timing era perfetto: Impetus Trust stava completando la fusione con la The Private Equity Foundation creando Impetus-PEF. “Eravamo sempre preoccupati di non fare abbastanza “ ricorda Jenny North, Director of Policy and Strategy di Impetus-PEF – “la fusione ci diede l’opportunità di guardarci con occhio critico”.

Dopo il workshop di Hunter e tre anni di implementazione del nuovo modello condiviso, l’organizzazione e il nuovo CEO Andy Ratcliffe sono su un percorso totalmente differente. Hunter, noto per i rari complimenti che elargisce, dice che Impetus-PEF “è ora il funder che ha l’approccio di investimento sociale meglio concepito e implementato, in assoluto”.

Per approfondire il metodo di Impetus-PEF potete consultare “Driving Impact” che documenta in maniera egregia come la Fondazione stia sostenendo i propri beneficiari. Ammirevole la concretezza della sessione in cui vengono condivise le illustrazioni del “prima e dopo”, mostrando come le non profit ridefiniscano la propria mission, popolazione target, outcome attesi lavorando con lo staff di Impetus-PEF.

Odiamo ammetterlo, ma “Driving Impact” è più chiaro e facile da adottare di qualsiasi cosa abbiamo mai scritto. Vogliamo condividere il documento e analizzare la trasformazione di Impetus-PEF nella nostra nuova serie “Funding Performance” per dimostrare ai funder, con questo esempio, come investire nella performance delle non profit sia un investimento accorto.

E ora qualche breve aggiornamento dalla Leap of Reason Community:

• La settimana scorsa abbiamo avuto finalmente una visione chiara della priorità di budget della nuova Amministrazione. Come temevamo, si profila una dieta ferrea per il nostro settore e per milioni di persone a cui ci rivolgiamo. Come abbiamo enfatizzato, è il momento di organizzare i propri stakeholder chiave e mettersi in contatto con i funzionari eletti di riferimento per far comprendere il ruolo che avete nella comunità e come le nuove politiche rischiano di condizionare la vostra abilità di delivery di servizi efficaci. Jim Shaffer e Michael Wyland hanno dato un consiglio simile sul Nonprofit Quarterly: “Anche se le non profit non devono andare nel panico… ora è il momento di raccogliere risorse, alleati, stakeholder per il combattimento che si profila all’orizzonte, che sicuramente sarà più duro su certi fronti ma, in questo periodo, vigilanza e la capacità di rispondere in modo rapido all’occorrenza con strategie e supporter alla mano sarà critica”.
• “Nonprofits are hungry for knowledge. We’re feeding them.” Questo è il titolo del nuovo post da Rick Wartzman e Laura Roach del Drucker Institute che incoraggia leader del non profit a gareggiare per il Drucker Prize di $100.000. Oltre a premiare una non profit altamente innovativa con il premio monetario, il Drucker Prize è una grande possibilità di apprendimento, che fornisce a tutti i partecipanti accesso a una piattaforma elettronica con video-lezioni di alta qualità, estratti dai 39 splendidi libri di Peter Drucker, e numerosi spunti di riflessione.
• In questi giorni con così tante notizie negative, siamo diventati grandi fans del Fixes blog del The New York Times, una miniera di storie positive e pratiche di successo. In “A School Where Raising the Bar Lifts Hope,” Sara Butrymowicz racconta gli sforzi fruttuosi per aumentare il numero di liceali che si laureano. In Spokane (WA), il distretto sta aumentando la pressione sui ragazzi, aggiungendo corsi e analizzando i dati sui risultati accademici per intervenire rapidamente quando i ragazzi cominciano ad andare fuori strada.
• Questo video dal The Hechinger Report vale sicuramente tre minuti del vostro tempo. Presenta un innovativo programma scolastico nel Riformatorio di New Orleans. Come testimonia l’insegnante nel video “Ho insegnato per quattro anni in scuole medie e licei tradizionali ed è la prima volta che vedo i ragazzi così eccitati”. La scuola sta trattando i ragazzi come studenti, non come criminali – e i risultati sono impressionanti.
• Nell’articolo SSIR “How Boosting Education Research Could Revolutionize US Schooling”, Robert Balfanz porta alla luce un provvedimento poco noto dell’Every Student Succeeds Act (successore del No Child Left Behind):”Gli Stati devono adottare un approccio evidence-based per rivoluzionare le scuole nell’ultimo percentile, e lavorare con i distretti locali per implementare nuovi programmi”. Balfanz vede l’atto come un’opportunità per cambiare l’educazione in modo simile a quanto successo per la medicina nel secolo scorso. Ma per far questo è necessario investire in una ricerca rigorosa per apprendere le pratiche che funzionano. “A beneficio dei propri bilanci, giganti come Google e Walmart conducono regolarmente migliaia di studi randomizzati sui propri prodotti “scrive Balfanz. “Dobbiamo immaginare un modo in cui si investe con la stessa intensità per comprendere cosa funziona per l’educazione dei giovani”.

Buona fortuna per il vostro viaggio e buone feste

Mario and Lowell

Mario è presidente del Morino Institute, cofondatore di Venture Philanthropy Partners e autore di Leap od Reason. Lowell Weiss è presidente di Cascade Philanthropy Advisors, co-editore di Leap of Reason e advisor nella Leap of Reason Initiative.