Leap Update: Non essere Bill Gates non è una scusa
Vorrei avere un dollaro per ogni volta che abbiamo discusso con un soggetto erogatore il concetto di aiutare le non profit ad aumentare la loro performance e abbiamo ottenuto risposte del tipo "Certo, ma noi non siamo i Gates o i Waltons".
25 Ottobre 2017
Vorrei avere un dollaro per ogni volta che abbiamo discusso con un soggetto erogatore il concetto di aiutare le non profit ad aumentare la loro performance e abbiamo ottenuto risposte del tipo “Certo, ma noi non siamo i Gates o i Waltons”.
Questa reazione riflette la tradizionale convinzione che sostenere la performance dei beneficiari sia rilevante solo per fondazioni con un budget miliardario e con centinaia di persone di staff. Non la pensiamo così. Abbiamo visto fondazioni con budget importanti ma assolutamente non stratosferici riuscire a ad aumentare l’efficacia dei propri grantees.
Abbiamo già parlato del Blagrave Trust in UK come caso esemplare, con un patrimonio di circa $50 milioni e solo tre persone di staff. Ciò nonostante Blagrave sta dimostrando un forte commitment per sensibilizzare le non profit a raccogliere le visioni dei destinatari finali degli interventi e agire di conseguenza. “Affiancare Blagrave Trust mentre aumentava la sua pratica di raccolta dei feedback è stato incredibile” riporta David Bonbright, CEO di Keystone Accountability. “Blagrave sta lavorando con altri partner in modo incredibile per cambiare l’approccio dei funders nel Regno Unito”.
Il direttore di Blagrave Trust Jo Wells ha rilevato che quando i propri grantees adottano robuste pratiche di raccolta dei feedback inevitabilmente scoprono sfide e opportunità che si nascondevano in piena vista. Ad esempio, un’organizzazione che supporta ragazzi disabili ha utilizzato le risorse di Blagrave per commissionare un sondaggio indipendente sui propri beneficiari e sui loro genitori seguito da interviste individuali. L’organizzazione ha appreso come non esistessero opportunità di dopo scuola per i ragazzi disabili dai 16 ai 18 anni e ha utilizzato l’informazione per convincere altre organizzazioni a potenziare i loro servizi per ridurre questo gap di servizi.
Wells ha presentato il Mayday Trust – non profit basata a Oxford che sostiene i giovani nel periodo di transizione da situazioni di vagabondaggio, carcere, e affidamento – a Bonbright e ad altri leader che hanno aiutato l’organizzazione a implementare processi di ascolto dei beneficiari finali. Non è stato un passo semplice, perché i feedback ricevuti hanno messo in discussione quasi tutto il modello della non profit. In risposta, Mayday ha completamente modificato il proprio modo di operare, come riportato nel report Wisdom from the Street: ” I risultati rilevati hanno richiesto un cambiamento radicale. Non solo in come implementavamo il nostro supporto ma nelle modalità di pensiero, azione e risposta di tutta l’organizzazione per far sì che ogni soggetto fosse al centro delle nostre decisioni quotidiane”.
Il prossimo mese pubblicheremo e diffonderemo un profilo dettagliato sul Blagrave Trust che non ha le risorse dei Gates o dei Waltons ma dimostra invece un’attenzione impressionate a come le proprie risorse intellettuali e finanziarie vengono utilizzate.
E ora alcuni brevi update dalla community di Leap of Reason:
- Congratulazioni al Leap Ambassador Brad Philips, presidente e CEO dell’ Institute for Evidence-Based Change, per il suo nuovo libro “Creating a Data-Informed Culture in Community Colleges“. In un momento in cui queste istituzioni stanno cercando di aumentare i tassi, tradizionalmente bassi, di completamento dei propri percorsi accademici, Phillips espone una serie di modalità operative per farlo. Il libro attinge ai settori della psicologia, della neuroscienza, e dell’economia comportamentale e rappresenta una lettura obbligatoria per i soggetti attivi nell’ambito educativo.
- La mia città natale in Ohio va apprezzata per lo sviluppo e il lancio di TOPP, un programma che ha dimostrato di ridurre del 50% il livello di gravidanze adolescenziali. Un paio di settimane fa, i nostri colleghi della Laura and John Arnold Foundation hanno celebrato questo studio randomizzato controllato che ha valutato gli outcomes del TOPP: “I risultati del TOPP per la riduzione delle gravidanze e natalità a livello adolescenziale sono eccezionali”.
- In un momento in cui l’approccio bipartisan è cosa rara e l’uso di dati viene svalutato in quel di Washington, siamo sorpresi e impressionati dalle raccomandazioni della Commission on Evidence-Based Policymaking e dal fatto che i suoi membri, democratici e repubblicani, le abbiano approvate all’unanimità. La commissione, istituita lo scorso anno sotto la direzione del senatore Patty Murray e del Portavoce della Casa Bianca Paul Ryan suggeriscono la creazione di un National Secure Data Service che dia accesso a ricercatori qualificati ai dati necessari per informare le politiche pubbliche e nominare un Chief Evaluation Officer in ogni agenzia federale per determinare l’efficacia dei programmi pubblici. I leader della commissione hanno già annunciato che introdurranno la legislazione per implementare molte delle raccomandazioni espresse.
- Ricercatori come Ramona Denby-Brison, Efren Gomez, e Richard V. Reeves hanno prodotto un prezioso report sulle migliori modalità per aiutare la transizione dei giovani più vulnerabili in America dal sistema di affidamento. Il report evidenzia quattro innovative aree di intervento per aumentare la capacità di costruzione di relazioni interpersonali: DREAMR Project, Connections Project, Adult Connections, e Work Wonders. Il report raccomanda il consolidamento e il coordinamento di servizi erogati da diverse agenzie in modo che i giovani possano sviluppare una relazione di fiducia interagendo con un cerchio più ristretto di operatori; di adattare i servizi a livello individuale, evitando l’uso di soluzioni trasversali solitamente inefficaci; e ottenere la partecipazione di casegivers, caseworkers, genitori biologici e avvocati prima di provare a coinvolgere i giovani.